Se con l’aria siamo entrati nel mondo dell’invisibile e dell’impalpabile, con l’acqua entriamo in quello della trasparenza e della liquidità.
L’aria ci avvolge in un modo così delicato, da farci persino dimenticare della sua presenza; quando, invece, facciamo il bagno nella vasca o al mare, sentiamo che l’acqua ci preme da ogni parte e ci spinge a galleggiare; i più coraggiosi che hanno imparato a nuotare e a tuffarsi sott’acqua, sanno anche che devono riemergere dopo qualche secondo per poter respirare. Soprattutto ne usciamo completamente bagnati, cosa che non avviene con l’aria, nella quale pure siamo totalmente immersi.
E già, perché l’acqua ci bagna? É una domanda tutt’altro che sciocca, alla quale occorrerà dare qualche risposta.
L’acqua è la sostanza che per antonomasia rappresenta lo stato liquido della materia.
La definizione comune di liquido fa riferimento alla sua caratteristica di “non avere una forma propria, ma di assumere la forma del recipiente che lo contiene”. Fermo restando che è quasi impossibile pensare a un liquido senza associarlo a un qualche contenitore, non mancano, tuttavia,esempi di liquidi allo stato “libero”, capaci di assumere autonomamente una propria forma. Come non pensare, per esempio, alla forma sferica di una goccia di pioggia o di una bolla di acqua saponata, o alla forma perfettamente piana e orizzontale della superficie di un laghetto?
È legittimo, quindi, porsi anche la domanda: Quale è la forma dell’acqua?
Con l’esperimento “Affonda o galleggia?” porremo, le prime basi per la comprensione del Principio di Archimede e delle esperienze dirette che i bambini ne possono fare durante i loro bagni al mare, in piscina o nella vasca di casa (come si narra stesse facendo Archimede).
ESPERIMENTI