Diversità di funzioni

DIFFERENZA DI  FUNZIONI: LA LUCE “SPAZZA” IL BUIO ED APRE LA STRADA ALLE IMMAGINI

E tenebris autem quae sunt in luce tuemur proptere quia, cum propior caliginis aer ater init oculos prior et possedit apertos, insequitur candens confestim lucidus aer, qui quasi purgat eos ac nigras discutit umbras aeris illius: nam multis partibus hic est mobilior, multisque minutior, et mage pollens. Qui simul atque vias oculorum luce replevit, atque patefecit quas ante obsederat aer ater, continuo rerum simulacra secuntur quae sita sunt in luce, lacessuntque ut videamus. (Lucrezio, La natura, Rizzoli, 1988, v. 337-347, p.262)

Dalle tenebre poi scorger si ponno tutte le cose ai rai del lume esposte, perchè quando ai nostri occhi arriva il primo aere vicin caliginoso e fosco ed aperti egli l’ingombra, incontinente segue il secondo lucido e sereno ch’ambi quasi li purga, e l’ombre scaccia di quell’aere primier, perchè di lui è più tenue e più snello e più possente: onde non così tosto empie di luce i meati degli occhi, e ciò che tenne prima l’aer cieco, apre e rischiara; che de’ corpi illustrati i simolacri seguon senz’alcun velo, ed a renderli n’incitan la pupilla. ( A. Marchetti, Della natura delle cose, Einaudi, 1980, v. 490-504, pp. 151-152)

Scorgiamo poi, stando al buio, gli oggetti esposti alla luce perché d’un subito all‘aria scura che ci è più vicina e ci si ficca per prima negli occhi aperti e li invade, subentra un’aria splendente, limpida, che li deterge quasi dell’altra e ne spazza via la caligine opaca, aria di molto più rapida, e più sottile e di maggiore potenza: che non appena riempie gli occhi di luce e ne sgombra tutte le strade che l’aria scura teneva occupate, tosto vi seguon le immagini, che sono in luce dei corpi, e riaccendon la vista. (B. Pinchetti, La Natura, Rizzoli, 1988, p. 263)

Quando siamo al buio riusciamo a vedere le cose illuminate, perché la luce che sopraggiunge è più forte delle tenebre che si erano impadronite dell’occhio. Infatti le sue particelle, essendo mobili, piccole e potenti, rischiarano facilmente il buio e aprono la strada alle immagini delle cose illuminate. (P. Odifreddi, Come stanno le cose, Rizzoli, 2013, p.157)

Vediamo, in queste parole, una autorevole conferma dell’idea che i nostri bambini hanno del buio come sostanza scura, che impedisce la vista. La luce, antagonista del buio, sgombra la strada dall’oscurità per consentire alle immagini di muoversi, proprio come lo spazzaneve riapre la strada al passaggio dei veicoli. Da questo ingenuo modo di vedere discende, però, una conseguenza logica di notevole portata: la luce e l’immagine sono due entità totalmente differenti! (tanto quanto lo spazzaneve è diverso dai veicoli che soccorre). Le differenze non si limitano soltanto alla loro funzione ( la luce che sgombra il cammino e le immagini che stimolano la vista), ma riguardano anche la loro provenienza, la loro struttura materiale e la loro velocità.

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