UNITA’ DEL SAPERE E DELLA FORMAZIONE
La separazione e la contrapposizione tra le due culture, l’umanistica e la scientifica, le impoverisce entrambe.
Il problema non è di discutere su quale delle due culture sia più importante per la formazione dei futuri cittadini e lavoratori.
Ha ragione chi sostiene che abbiamo troppo poco sia dell’una che dell’altra, e se da un lato abbiamo troppi “specialisti ignoranti”, dall’altro abbiamo troppi “pressappochisti” incapaci di applicare il metodo e il rigore scientifico nelle discipline che praticano.
Occorre che gli insegnanti di lettere e scienze comincino a lavorare insieme scambiandosi informazioni, esperienze e competenze. Il terreno della collaborazione è lì davanti a loro, nelle cose che ogni giorno svolgono nelle loro classi, il più delle volte l’uno all’insaputa dell’altro. Soprattutto, hanno davanti a loro la vera ragione unificante del loro lavoro e delle loro discipline: gli allievi con la loro richiesta di una formazione integrale, umana, culturale e professionale.
Occorre anche combattere i luoghi comuni correnti riguardo alle due culture.
Non si dovrebbero più sentire, ad esempio, insegnanti di materie umanistiche che ostentano quasi la propria inabilità in fisica o matematica, né insegnanti di materie tecnico-scientifiche indifferenti verso la storia, la letteratura o la poesia.
Tra le due “criticità” indicate dalle indagini OCSE-PISA-INVALSI (lingua e scienze) esiste, infatti, una stretta correlazione, che può essere affrontata solo con una azione comune e convergente degli insegnanti di lettere e di scienze.
Il “Filo” conduttore comune di cui abbiamo bisogno può essere fabbricato solo con il concorso delle “fibre” del sapere di cui ognuna delle nostre discipline è portatrice.
TRASVERSALITA’ DELL’INSEGNAMENTO LINGUISTICO
Alla padronanza e ricchezza del linguaggio contribuiscono con i loro linguaggi specifici tutte le discipline e tutti i docenti.
La lingua naturale è il primo strumento di formazione ed espressione delle rappresentazioni mentali riguardanti il mondo fisico; esso può essere integrato e potenziato dagli altri codici specifici ( gestuale, iconico, matematico, musicale).
La riflessione sui linguaggi delle scienze e delle arti (matematica, fisica, chimica, biologia, disegno, pittura, musica,…) nel contesto più ampio dell’educazione linguistica stimola un proficuo scambio di esperienze tra docenti di differenti campi disciplinari e getta un ponte tra le tradizionali sponde delle «due culture».
La convergenza di interessi «pluri-disciplinari» è un utile punto di partenza per una riconsiderazione degli obiettivi cognitivi dell’educazione linguistica, per suggerire una diversa attenzione al complesso rapporto sviluppo linguistico / sviluppo delle conoscenze nei vari contesti disciplinari, per verificare nel concreto la trasversalità dell’educazione linguistica.
UN CONTRIBUTO ESEMPLARE: “LA LUCE” ( Alessandro Catà)
Un esempio molto significativo che va in questa direzione è rappresentato dal lavoro di Alessandro Catà, Docente di Fisica, poeta e musicista, che nella sua opera “La luce” ( ila palma editore, Palermo 2000) affronta il tema della luce da un molteplice punto di vista: poetico, storico ed artistico.