E’ giusto far conoscere a tutti cosa facciamo qui e dove andiamo. Posso far vedere ai miei amici cosa faccio alla Serra.
Non mi ero mai soffermato a vedere tutte le cose che ci sono dentro la Serra, oppure tutti gli alberi che abbiamo dietro. E’ stato divertente, sono curioso di vedere cosa verrà fuori con tutte le nostre foto.
La prima volta che ho preso la mia macchinetta fotografica viola mi sono emozionata, ero felicissima.
La prima volta che sono venuti i fotografi siamo andati sul prato per poi arrivare al campo pieno di abeti. E’ stato bello, non avevo mai camminato in mezzo a tanti cespugli. Mi ricordo di aver fotografato il cielo di un bel azzurro, i tronchi degli alberi e le nostre ombre e quelle degli altri
Con queste foto ho scoperto la magia della natura che c’è intorno a noi.
Mi sono sentita felice mentre scattavo”.
Fare una foto significa non perdere l’occasione: fermare un abbraccio, il cane di Mario che gioca.
Oggi mentre stavo in pulmino, ho visto una scena di un cane molto simpatica e avrei voluto con me la macchinetta per fermare quell’immagine.
Quando siete arrivati voi ero emozionantissimo e felice: vi ho spiegato tutto, vi ho raccontato come passo la mia giornata, come pulisco.
All’inizio è stato difficile accendere la macchinetta, dopo ho imparato. Mi è piaciuto usarla per vedere le persone come sono.
Mi è piaciuto tantissimo passeggiare e fare le foto nelle vie di Casette, anche perché c’erano tutti i miei amici.
Quando scattavo con la macchinetta fotografica mi sentivo grande. Ho pensato a fotografare le noci che erano cadute con il vento.
Rivedere le foto che fai è una bella emozione. Non capita tutti i giorni di fare le foto sulla pista di ghiaccio.
Quando siamo andati al panificio, Noris mi ha insegnato a fotografare il viso della ragazza che stava dietro al bancone (molto carina). Dentro di me pensavo che le prendevamo! (le botte) Ma alla fine lei ci ha risposto con un bel sorriso.
Ho fatto le foto ai ragazzi in tipografia che lavoravano, le foto al giardino, agli alberi, fiori, rose, al cuoco in cucina, ai capannoni delle fabbriche.