Marco è diventato il fotografo ufficiale del Gruppo. Grazie al Corso di Fotografia ha imparato ad esprimersi anche attraverso le immagini con cui fissa i momenti che a suo avviso sono i più belli delle esperienze che facciamo nel Laboratorio.
Quando questo accade il suo commento è: Bello! Bravo! Ti voglio bene. Tanto!
Meglio di tanti discorsi le sue foto esprimono quella dimensione “estetica” che è stata rimossa come inconciliabile con una visione puramente “quantitativa”della scienza.
Ma la scienza, per fortuna, non è un freddo catalogo di formule ed enunciati. L’osservazione e lo studio dei fenomeni naturali è prima di tutto un’esperienza affascinante, godibile esteticamente ed emotivamente coinvolgente. Proprio questa sua dimensione “emozionale”, la rende accessibile a tutti, senza esclusioni. Come non occorre saper leggere gli spartiti per godere della musica; così non occorrono sofisticati strumenti matematici per godere della scienza.
Marco smentisce anche un altro stereotipo corrente, quello della “scienza come regno della pura e fredda razionalità”. Ci dice che quando un gruppo di persone condivide la meraviglia per un fenomeno naturale, il mistero delle sue possibili spiegazioni e la gioia della scoperta, tra quelle persone nasce un rapporto che non è solo intellettuale, ma diventa anche affettivo.
Le sue foto, scattate durante l’esperimento con le ombre, hanno espresso così bene questa dimensione estetica ed emotiva del nostro Laboratorio, che abbiamo ritenuto di doverne fare oggetto di una Mostra nel Palazzo Comunale di Monturano, il suo Comune di residenza.