I nostri amici più piccoli sono fonte di molte sorprese, nelle quali ingenuità e genialità si manifestano in egual misura.
Una delle loro invenzioni più interessanti è quella del raggio più lungo.
Per rappresentare il sole che illumina la terra, in alcuni dei loro disegni appare stranamente un raggio più lungo degli altri, ed è quello che arriva ad illuminare la terra.
Questi disegni si prestano ad alcune considerazioni molto importanti.
In primo luogo, è come se i raggi del sole (quella specie di criniera che lo connota simbolicamente) non fossero ritenuti sufficienti a raggiungere ed illuminare la terra . Non è escluso che in tal modo venga operata una distinzione tra raggi di sole e raggi di luce, complementare a quella già esaminata tra luce del giorno e luce del sole.
In secondo luogo si tratta di un raggio “intenzionale”, che a differenza degli altri (rivolti a raggiera in tutte le direzioni) si dirige sulla terra al fine di illuminarla.
Le ricerche sulle concezioni spontanee in ottica mostrano che questa “intenzionalità” viene esteso alle sorgenti in generale.
E’ come se la luce anziché irradiarsi indifferentemente in tutte le direzioni dello spazio, venisse indotta ad orientarsi in modo preferenziale verso l’oggetto da illuminare.
La rappresentazione dei raggi di una sorgente isolata è, pertanto, diversa da quella di una sorgente posta in relazione all’oggetto.
Sorgente isolata In presenza dell’oggetto
Questo aspetto “animistico” , se non superato, condizionerà successivamente la corretta costruzione dei diagrammi di raggi necessari per la costruzione grafica delle immagini ottiche.
Un ulteriore aspetto interessante che emerge da questi disegni è che il raggio più lungo non è normalmente visibile. Esso viene disegnato solo quando si vuole esplicitare la relazione di illuminamento tra l’oggetto e la sorgente.