Lo scorso anno ci siamo concentrati sulle attività rivolte a sviluppare la consapevolezza dello schema corporeo del bambino (necessario per l’acquisizione dei concetti spaziali e geometrici) e sullo sviluppo della manualità fine, attraverso la pratica degli origami e del ricamo.
In questo anno scolastico ci siamo dedicati, invece, allo sviluppo delle relazioni tra il bambino e l’ambiente circostante, inteso nelle sue componenti fisiche e sociali.
Con “La geometria attraverso il gioco della luce e dell’ombra” abbiamo proposto un percorso didattico già ampiamente sperimentato nei diversi livelli scolastici (dalla scuola elementare alla scuola superiore).
Dopo aver fatto l’esperienza del buio, l’accensione di una candela permette ai bambini di confrontarsi con le loro ombre. Essi scoprono così la prima “immagine” del loro corpo, il “doppio” con il quale stabiliscono un gioco di corrispondenze e somiglianze, basato su precise leggi geometriche (le leggi dell’ottica geometrica).
Quest’esperienza “geometrica” viene vissuta, però, in una forma emotivamente coinvolgente, che può dar luogo a un vero e proprio “teatro d’ombre”.
Per questo motivo la parallela attivazione del “Laboratorio di Teatro e Creatività per i bambini” rappresenta una splendida occasione d’integrazione multidisciplinare, capace di ribadire (se ancora ce ne fosse bisogno) che anche le scienze (in questo caso la geometria) vivono di emozioni e non di pura e fredda razionalità.