UN MONDO ALLA ROVESCIA APPARE NELLA CAMERA OSCURA.
Questa è l’esperienza più emozionante che possa essere fatta in una camera oscurata.
Appena si apre uno spiraglio nel cartone che oscura la stanza, sui muri, sul soffitto e su uno schermo posto davanti al foro appaiono delle strane ombre colorate, ricche di particolari che permettono di riconoscere gli oggetti che sappiamo essere all’esterno.
Si vedono gli alberi, le case, le automobili che sfrecciano sulla strada e la maestra che ci saluta agitando le braccia, ma stranamente: E’ TUTTO ROVESCIATO !!! PERCHE’ ?
La risposta non è facile nemmeno per noi adulti, tanto è vero che si è dovuti arrivare a Leonardo per avere una prima spiegazione.
Questo è il disegno in cui mostra che il raggio luminoso proveniente da un punto dell’oggetto posto, per esempio, a destra, entrando attraverso il foro, produce sullo schermo un’immagine del punto sulla sinistra.
Ben conoscendo questa difficoltà, abbiamo riprodotto il fenomeno in aula mostrando come mettendo un cartone forato davanti a un candela, si poteva osservare sullo schermo l’immagine capovolta della fiamma.
Siamo rimasti sorpresi dalle osservazioni e dalle spiegazioni che i bambini ci hanno fornito.
Una delle prime domande, apparentemente ingenua, ma che coglie un aspetto fondamentale del concetto di immagine, è stata:
La fiamma sullo schermo scotta come quella vera?
In altre parole: Quello che vediamo è la realtà così com’è o è una copia della realtà
Qui sopra vedete Angelica che tocca l’immagine della fiamma per sentire se scotta.
Siccome l’immagine non scotta, comincia a capire che si tratta di qualcosa qualcosa di molto diverso. Non è la fiamma, è solo la luce! E’ stata una delle prime sorprendenti risposte di chi cominciava a capire che la spiegazione andava cercata nella luce emessa dalla fiamma vera.
Ma come fa la luce ad arrivare sullo schermo che è posto dietro il cartone?
Riportiamo un dialogo fra tre bambini che chiamiamo A, B e R.
B: Gira intorno al cartone (lo aggira). No – controbatte A- passa nel forellino.
No – ribatte B – perché la fiamma è più grande e non c’entra nel forellino.
R: La fiamma non passa nel buco. Mica si muove!
Un dialogo formidabile! E’ come se Lucrezio e Leonardo stessero discutendo tra loro, per confrontare le rispettive teorie sulle immagini. Lucrezio nel De rerum natura illustra la teoria epicurea delle immagini come “scorze” (simulacri) che si staccano belle e fatte dagli oggetti (se è così, come dice B, queste immagini intere non potrebbero passare nel foro).
A, invece, comincia a intuire che in qualche modo la fiamma riesce ad attraversare il foro. R esclude che ad attraversare il foro possa essere la fiamma in quanto tale, perché la fiamma non si sposta; dunque, dev’essere qualcosa d’altro (la luce) a passare nel foro.
Leonardo ci spiega che si tratta di raggi luminosi rettilinei, ma occorre considerare che Leonardo è un genio e che A, B e R hanno appena quattro anni (diamogli tempo).