La frase, com’è noto, viene attribuita a Galileo, che l’avrebbe pronunciata per ribadire la sua convinzione che fosse la Terra a muoversi intorno al Sole, e non viceversa.
Oggi questa convinzione ci appare del tutto evidente, ma allora era considerata dalla maggior parte della gente un’idea del tutto bizzarra, inverosimile e persino eretica.
Noi prenderemo in prestito quella frase per sottolineare che anche i nostri bambini sono chiamati ogni giorno a compiere una piccola rivoluzione copernicana per superare le loro convinzioni infantili.
Un esempio di queste convinzioni, come abbiamo già detto, è quella che sia il corpo a emanare l’ombra; essi sono così intimamente legati tra loro, che a ogni movimento (anche improvviso) dell’uno corrisponde immediatamente un analogo movimento dell’altra. Il Sole, invece, è lontano, defilato, pressoché immobile sullo sfondo del cielo e sembra assistere da spettatore passivo alle evoluzioni di quei due.
Se al posto di un bambino vivace che corre e salta di qua e di là, consideriamo un oggetto immobile come una casa o l’edificio stesso della Scuola, ben piantati a terra sulle loro fondamenta, non si potrà fare a meno di pensare che essi debbano trasmettere alla loro ombra la loro stessa solida immobilità. In altre parole, l’ombra di un bambino si muove insieme con lui, ma l’ombra di una casa resta ferma come la casa.
Per indagare su questa convinzione spontanea, abbiamo chiesto ai bambini:
La scuola si muove ? Nooo ! E l’ombra della scuola si muove ? Nooo ! E, allora, segniamo l’ombra dell’angolo della scuola con il nastro adesivo.
Il tempo di cantare due canzoncine (Lo scerif-fo-fo e Dietro il muro del convento) e …
SI E’ SPOSTATA LA SCUOLA!!! (ho gridato, facendo un po’ di teatro, per sottolineare lo stupore per quel fatto del tutto inatteso).
MA NO! - ha risposto alla fine Matteo – SI E’ SPOSTATO IL SOLE!
Il trionfo di Matteo, che vedete nella foto, è del tutto meritato, perché ha scardinato nella sua mente (e in quella dei compagni) l’idea di un legame privilegiato tra il corpo e l’ombra, facendo rientrare il sole a pieno titolo nella triade che genera il fenomeno dell’ombra.
LA SCUOLA E’ BEN SOLIDA E FERMA … EPPUR SI MUOVE LA SUA OMBRA!
Accumulato una buona provvista di esperienze sulle quali discutere e ragionare, siamo tornati in aula per riprodurre i fenomeni osservati all’esterno.
LA RIPRODUZIONE DEL FENOMENO IN LABORATORIO
BARBAPAPA’ AL POSTO DEL BAMBINO. LA LAMPADA AL POSTO DEL SOLE
Per prima cosa abbiamo riprodotto gli spostamenti del sole e dell’ombra, con Barbapapà nella parte del bambino e una torcia elettrica in quella del sole.
Abbiamo poi operato una prima astrazione, sostituendo la lampada-sole con un disco di cartone giallo e l’ombra con un disco nero, chiedendo ai bambini di disporli secondo il giusto allineamento.
Nelle due foto si vedono Ginevra che sta riflettendo e Sofia che simula con le sue braccia il giusto allineamento. Una volta decisa la disposizione, ne facevamo la verifica riaccendendo la torcia e controllando se l’ombra vera coincideva con quella prevista.
Un ulteriore livello di astrazione l’abbiamo raggiunto con un gioco in cui ogni bambino doveva disporre correttamente il sole (un bottone giallo), un pupazzetto e l’ombra (una striscia di cartoncino nero). La verifica del risultato veniva fatta accendendo una lampadina al posto del sole e controllando se l’ombra vera si sovrapponeva con il cartoncino.
Possiamo dire che la quasi totalità dei bambini ha risposto positivamente a questo gioco.